Il solito math-noise angosciante e angolare, questa volta italo-americano.
Non ho molto da dire in merito; non sono mai stato un fan degli Uzeda, nonostante certe buone prove nella seconda metà dei '90. E' che questi Bellini sembrano avere ben poche idee, partorendo un disco che ricicla quelle atmosfere, pur beneficiando di un batterista d'eccezione come Fleisig. La voce della Cacciola è il solito incedere semi-recitato, un po' indebolito rispetto al passato a dir la verità. Tilotta sforna riff metallici e spigolosi come da copione, insomma, forse il genere è veramente invecchiato, ma questi Bellini mi sembrano veramente manieristici e ben poco creativi.
(originalmente pubblicato il 23/03/09)
Non ho molto da dire in merito; non sono mai stato un fan degli Uzeda, nonostante certe buone prove nella seconda metà dei '90. E' che questi Bellini sembrano avere ben poche idee, partorendo un disco che ricicla quelle atmosfere, pur beneficiando di un batterista d'eccezione come Fleisig. La voce della Cacciola è il solito incedere semi-recitato, un po' indebolito rispetto al passato a dir la verità. Tilotta sforna riff metallici e spigolosi come da copione, insomma, forse il genere è veramente invecchiato, ma questi Bellini mi sembrano veramente manieristici e ben poco creativi.
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