martedì 25 maggio 2010

National - Alligator (2005)

Sono un miracolo dei giorni nostri, questi cinque alfieri della melodia. Passando un intero decennio pubblicando 5 dischi uno più bello dell'altro, senza mai svendersi nè sconvolgere il proprio canovaccio, mantenendo un equilibrio incredibile che sembra legato ad un filo.
Quel che si definisce talento è in mano in primis ai gemelli Dressner, autori principali delle musiche e suggeritori di arrangiamenti sobri anche quando decidono di ispessire il suono con fiati o archi. Ma la loro ciliegina secondo me sta nel cantante Berninger, che a fatica raggiunge l'ottava di estensione ma è in possesso di uno dei timbri vocali più affascinanti di sempre.
E' difficile scegliere un disco dal lotto, qui la mia preferenza va ad Alligator che perlomeno fece aumentare l'esposizione al mondo degli ohioani e fece loro vincere la scommessa di essersi arrischiati professionisti.
Sembra che le migliori songs mai composte da Cave, Reed e Tindersticks siano finite tutte qui dentro. Il substrato è una vaga reminescenza di new-wave e folk-rock, il risultato finale è memorabile. Gli apici sono Looking for astronauts, Baby we'll be fine, Friend of mine, Mr. November, ma sono questioni di spanne su tutto il resto.
Come dicevo sopra, la forza dei National è un filo sottilissimo di equilibrio fra spleen e solarità che li rende una delle migliori band degli ultimi diec'anni.

3 commenti:

  1. grande gruppo, ogni album è davvero di ottimo livello.

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  2. ma gli up sono presi dai tuoi dischi o peschi i link dalla rete? volevo chiederti se magari potresti buttare dentro la cover, che essendo perfezionista ogni volta mi tocca andarla a cercare e salvarla da me, se non ti crea fastidio. ciao e grazie

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  3. Ciao Tyler, ovviamente sono d'accordo con te.
    Ciao Carletto, gli up sono tutti realizzati da me ma sono scaricati a sua volta da un tracker privato. Sono talmente preso dalla musica che trascuro completamente l'artwork, mi spiace!

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