Ma quanto erano avanti questi, che non a caso erano originari di Louisville e partivano da un classico substrato punk-hardcore (uno dei gruppi di confluenza si chiamavano No Fun, la foto sopra è ad essi riferita, non esistendone dei Circle X stessi) per approdare a questo capolavoro ristampato da Grubbs l'anno scorso, giusto dopo un quarto di secolo (anche se fu registrato nell'81, ma all'epoca passarono un par d'anni prima che potesse essere divulgato per quei pochissimi). Ancora oggi è difficile inquadrare queste ardite sperimentazioni di post-wave-noise percussivo ed avanguardistico, musica aliena e fuori da ogni luogo comune. L'unica cosa che mi verrebbe da dire è che furono una versione post-atomica del Pop Group, ma senza qualsiasi pulsione di musica nera, nessuno schema o parvenze di songs. I 6 pezzi di Prehistory sono semplicemente flussi eni/magmatici che visto il periodo, potevano essere lontanamente imparentati col dark-punk (il giro desolante di Prehistory part two), con una trasfigurazione totale di suoni. La chitarra radioattiva di Witsiepe spargeva scorie bollenti, sopra la quale il vocalist Pinotti delirava passando dal furente all'ipnotizzato. Dietro di loro i fratelli Letendre, fra chitarre, loops, e qualsiasi oggetto che si potesse percuotere. Era proprio questo l'aspetto più caratteristico, secondo me, dei Circle X; il percussivismo selvaggio che rimandava, casualmente, alla preistoria, agli istinti più primordiali dell'uomo.
Tutto il disco è fantastico, senza pause o perdite d'intensità; a partire dal minimalismo di Current, il Pop Group privo di sangue di Prehistory One, proseguendo con il sisma flangerizzato di Culture progress, l'esplosione di Pinotti (non un cantante, ma uno strumento atipico) in Under World, per terminare con i Pere Ubu sfigurati (che è già dire tutto) di Beyond Standard.
In giro per la rete si trovano pochissime info, ma mi piacerebbe si rendesse giustizia a questo manipolo di geni, a questo scopo utilissima è la consultazione di due blog molto interessanti che rendono disponibile la scarnissima discografia dei Circle X.
(originalmente pubblicato il 28/03/09)
Tutto il disco è fantastico, senza pause o perdite d'intensità; a partire dal minimalismo di Current, il Pop Group privo di sangue di Prehistory One, proseguendo con il sisma flangerizzato di Culture progress, l'esplosione di Pinotti (non un cantante, ma uno strumento atipico) in Under World, per terminare con i Pere Ubu sfigurati (che è già dire tutto) di Beyond Standard.
In giro per la rete si trovano pochissime info, ma mi piacerebbe si rendesse giustizia a questo manipolo di geni, a questo scopo utilissima è la consultazione di due blog molto interessanti che rendono disponibile la scarnissima discografia dei Circle X.
Ti ho scritto all'email del tuo profilo.
RispondiEliminaA presto
Bella scelta Webbatici, un albo da grande ascoltatore!
RispondiEliminaTempo fa ti scrissi su (sulla versione precedente di) questo blog di un servizio di multiuploading che, però, non include mediafire: nel caso ti possa interessare, ne ho trovato un altro che invece lo include.
Saluti
Ciao Anonimo,
RispondiEliminanon è la mia che è una bella scelta, ma erano i Circle X ad essere belli musicalmente :-)
Mi ricordo di un anonimo che mi consigliava un altro hosting...grazie per il consiglio!
Beh, sì, sono vere entrambe le cose.
RispondiEliminaI Circle X avrebbero comunque pubblicato quel bell'album anche se nessuno li avesse scelti per un blog e Webbaticy avrebbe fatto un scelta meno bella se avesse postato, per dire, un album degli U2...
L'anonimo dell'altra segnalazione sono sempre io: per caso mi sono imbattuto in questo multi-hosting che include tra i "suoi" anche mediafire e ho pensato che proprio in virtù di quest'inclusione avrebbe potuto interessarti (non si sa mai...).
Buon proseguimento!
Ma guarda, con gli udue avresti beccato proprio male, sul blog di un amico ho fatto un post/biografia su di loro nell'ambito della rubrica "gruppidimmerda", ehehe....
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