mercoledì 26 maggio 2010

New Year - Newness ends (2001)

Cos'è cambiato dai Bedhead ai New Year? Praticamente nulla, ritengo che sia stato un atto di gentilezza dei Kadane bros nei confronti dei 3 ragazzi con i quali tanti anni fa fondarono la testa di letto, che ad un certo punto abbandonarono. Quindi a me piace identificare l'ormai 15ennale carriera dei texani come un flusso unico, con tappe pigre e ben distanziate, ma senza mai deludere o fare un disco poco bello, e senza logicamente cambiare timbro, eh eh. Perchè non avrebbe senso stravolgere o inventarsi qualcosa magari che non si ha nel DNA musicale.
Newness ends semmai rifiniva leggermente alcuni piccoli punti, pur essendo un naturale prosecutore di Transaction de novo. Una produzione impeccabile, un filo in meno di indulgenze in fasi strumentali, un cantato appena meno fragile del solito, ma sempre le solite grandi songs narcolettiche e delicatamente sfiorate. Le tre chitarre a punteggiare pigramente con tessiture aggraziate, una ritmica appena più decisa che in passato grazie alla batteria precisa di Brokaw. Fra le ballads di folk elettrificato (Simple life, Half a day, One plus one, Alter ego, una più bella dell'altra) c'è anche qualche sorpresa come la fragorosa The block that doesn't exist e la foga quasi punk di Carne levare, un caso senza precedenti. Citazione anche per la neilyoughiana title-track che chiude splendidamente il disco. Su tutte però il capolavoro assoluto risiede in Gasoline, un pezzo talmente lineare e semplice da far venire i brividi (personalmente quando la ascolto non è mai una volta sola ma 2 o 3 consecutive), con una progressione finale che la pone alla pari di Bedside table nel top della produzione intera dei Kadane bros.
Inossidabili.

(originalmente pubblicato il 20/04/09)

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