Corsi e ricorsi storici: come già affermavo di Greg Anderson, anche in questo caso è alquanto curioso il ritorno alle origini, agli anni '70, per un personaggio peculiare come Rubalcaba, agitatore alle pelli di tanti acts di hardcore californiani, legati alla scena emo o giù di lì. Fino a diventare una sorta di session-man alternativo, un nome su tutti Black Heart Procession. Evidentemente ad un certo punto della vita arriva il momento di tornare alle radici ed esprimersi in tal senso; se ad Anderson muovevo la critica di sterili fotocopiature, posso fare altrettanto in parte a Rubalcaba, fondatore di questo power-trio che ha rilasciato due dischi molto freak per l'etichetta freak Tee Pee. Come nel caso dei Goatsnake, chi ama il genere non resterà deluso; chi invece preferiva i Clikatat Ikatowi, ne resti ben lontano. Sonic Prayer è composto da due mattoni di delirio psichedelico pesante che restano sempre sulla stessa tonalità, dominato in lungo ed in largo dal chitarrista Mitchell. Fra le due, si preferisce la seconda, Lost in the cloud sun, per un approccio vagamente mediorientale.
Ma l'impressione di già sentito è fin troppo scontata. Solo per gli stretti fans del genere.
(originalmente pubblicato il 05/04/09)
Ma l'impressione di già sentito è fin troppo scontata. Solo per gli stretti fans del genere.
(originalmente pubblicato il 05/04/09)
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