Piccola esposizione per questo estemporaneo trio che debuttò nel 95 su Sub Pop, grazie alla presenza del batterista dei Tortoise Herndon. Fecero anche un tour insieme alla ben più famosa tartaruga, ma non mi si venga a parlare di post-rock, col quale i 5S non c'entravano proprio niente. Ciò che il trio confezionava a regola d'arte era un funk gradevole e secco quanto basta per farsi apprezzare dal pubblico alternative, che traeva le proprie origini neanche dalla wave dei Gang Of Four o simili, ma addirittura da quel tipico sound '70 che tanto ci è familiare per la celeberrima siglia di Starsky & Hutch, purgato di sezioni fiati o pesantezze affini.
In cattedra il chitarrista Dolan, pungente e scorrevole; appare lui l'ispiratore dei 10 pezzi, anche se ovviamente nulla sarebbe stato senza la sincopata sezione ritmica di Herndon e Bach. Da rimarcare anche gli interventi dell'elemento aggiunto Jacobsen (Lonesome Organist), ad ingrassare in quà e in là con le stratificazioni d'organo, quasi di rigore per l'occasione.
Un ascolto disimpegnato e freschissimo, che piace anche per la tecnica esecutiva notevole.
In cattedra il chitarrista Dolan, pungente e scorrevole; appare lui l'ispiratore dei 10 pezzi, anche se ovviamente nulla sarebbe stato senza la sincopata sezione ritmica di Herndon e Bach. Da rimarcare anche gli interventi dell'elemento aggiunto Jacobsen (Lonesome Organist), ad ingrassare in quà e in là con le stratificazioni d'organo, quasi di rigore per l'occasione.
Un ascolto disimpegnato e freschissimo, che piace anche per la tecnica esecutiva notevole.
(originalmente pubblicato il 10/03/09)
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