domenica 16 maggio 2010

Le Stelle Di Mario Schifano - Dedicato A... [1967]

Inutile ri-sottolineare la mansione pionieristica di questa meteora che resta scolpita negli annali, come primo storico gruppo italiano psichedelico della storia in assoluto, come primo progetto artistico multimediale (anche se il gruppo si era formato prima di conoscere Schifano) e come coraggio per una terra conservatrice e retrograda come la nostra. Chiaramente restarono un culto ultra-sotterraneo per pochissimi, e non oso immaginare l'emozione e l'intensità di quei mesi, per chi abbia avuto la fortuna di esserci, di godersi il primo attimo di ribellione artistica in campo musicale, che secondo me fu l'equivalente di ciò che aveva fatto un'anno prima Antonioni con Blow Up. Occorre poi considerare che in quello stesso anno uscivano il primo dei Pink Floyd, il primo dei Red Krayola era del '66 (ma era praticamente impossibile che in Italia fosse arrivato per tempo), e l'impresa delle Stelle assume ancor più valenza storica.
Proprio al gruppo di Thompson mi sento di avvicinare il quarto d'ora abbondante di Le ultime parole di Brandimante, degenerato free-form sballato oltre misura eseguito dal quartetto allargato ad ospiti: l'immensa genuinità si coglie nel primo minuto in cui le voci dei musicisti che si accordano come partire, quel "piano! mi spacchi le orecchie!" che prelude all'anarchia totale che regna sovrana. Tutta la suite procede in un unica tonalità, come una via lattea che si disperde senza controllo, in cui la chitarra di Orlandi si distingue dal resto con digressioni velenosissime, quasi un'anticipo dei timbri che pochi anni dopo riprodurrà Karoli dei Can.
Girando il vinile, le Stelle si avvicinano un po' al suolo, ma il livello è ancora alto, anzi, Molto Alto. Breve e baldanzoso fuzz chitarristico, melodia lamentosa, liriche allucinate. Poi si sprofonda nel bucolico con Susan song, con flautino pastorale e toni sognanti. E dopo e Intervallo sono fondamentalmente screzi di beat inacidito, con zero stravolgimenti, quasi a far tornare la tendenza alla jam. Il finale di Molto lontano riporta alla Swingin' London, all'Ufo, sembra impossibile ancora oggi che due veneti, un romano e un piemontese potessero librarsi in un volo così pindarico.
Ho allegato il singolo che l'anno dopo le Stelle diedero alle stampe, contrassegnato da una caduta di stile clamorosa verso il pop-beat uniforme. Subito dopo si sciolsero.

(originalmente pubblicato il 04/03/09)

10 commenti:

  1. Che dire, grazie. Per il disco delle Stelle e per il blog, in generale.
    Ascolti musica di grande qualità e sei anche piuttosto carino.. Magari potresti essere l'uomo della mia vita.
    Ciao.
    S.
    (originariamente commentato il 13/06/09)

    RispondiElimina
  2. Carissima S.,
    che dire? I complimenti per il blog fanno sempre molto piacere, ma quelli estetici mi mancavano!! :-)))))))
    Fatti risentire, un bacio!
    W
    (originariamente commentato il 14/06/09)

    RispondiElimina
  3. Mi faccio risentire si, anche perchè ho un problema con il file.Quando estraggo mi dà errore ed infatti nella cartella scompattata manca la traccia 4, E Dopo.
    Che si fa? Mi lasci così incompleta?
    S.
    (originariamente commentato il 15/06/09)

    RispondiElimina
  4. No, ma dai....
    non ti lascerei mai incompleta!
    Difatti ho appena finito di fare l'upload dell'archivio corretto, lo scarichi di nuovo e così puoi lanciarti nello spazio con le
    Stelle :-)
    W
    (originariamente commentato il 15/06/09)

    RispondiElimina
  5. Ecco, ora sono commossa.
    S.
    (originariamente commentato il 15/06/09)

    RispondiElimina
  6. X te questo ed altro....non so quante altre ragazze al mondo ascoltano le Stelle!
    :-OOOOO
    (originariamente commentato il 15/06/09)

    RispondiElimina
  7. Snoccioli le perle italiane una dopo l'altra! Più che psichedelia e beat questa è stata avanguardia pura seconda me. Nonostante gli arrangiamenti scarsi già per l'epoca (e forse anche per questo) è un disco emotivamente pesantissimo e seminale. Come hanno fatto a ignorarlo per decenni, mentre mitizzavano anche il prog più preconfezionato resta un mistero. Purtroppo è stata una perla unica e sola.
    Un vero peccato che non ne abbiano mai fatto una ristampa decente.
    ps Nemmeno io so quante sono le ragazze che ascoltano le stelle, ma se te le becchi tutte te le donne così finisce che non mi sposo davvero...

    RispondiElimina
  8. Non posso che concordare per intero ciò che sostieni.
    PS: io me ne sono beccato UNA così, proprio grazie a questo disco e ti garantisco che è una specie davvero rarissima, oltre che una gran donna! Ti auguro senz'altro di trovarne una anche per te...

    RispondiElimina
  9. Webbatici scusami se ho rovinato lo spazio, pensavo fossero commenti di ieri e non avevo capito un cazzo.
    Hai ragione che sono rarissime donne così, si vede anche girando i blog, di femminile solo tanta tristezza, ma io non perdo la speranza.
    Non dubito che sia una grande donna, ti credo sulla parola e grazie per l'augurio, magari faccio un blog anche io! :)

    RispondiElimina
  10. Non devi mai perdere la speranza! Ce ne sarà qualcun'altra in giro per l'Italia. E tranquillo, non hai rovinato nessuno spazio :-)

    RispondiElimina