Un'esperienza unica e forse irripetibile, ai limiti del classico aggiornato alla new-wave, il cameristico incestuosamente applicato al dream-pop degli anni '80; gli Hugo Largo hanno fatto tesoro di un matrimonio ambizioso quanto clamorosamente ispirato. Mettle fu il secondo ed ultimo (purtroppo) passo verso una forma musicale ultraterrena spinta da eleganza da vendere: la totale assenza di batteria viene sopperita da 2 bassi che suonano come chitarre discrete e gentili, il violino riverberato avvolge con perizia ed atmosfericità, e sopra tutto la voce idilliaca e sensuale della Goese, autentica sirena che emerge dalle oscurità per illuminare il passaggio di questo disco.
Che non lascia un'attimo di emozione, ne dispensa a tonnellate nonostante l'impianto sonoro sia limitato; le 8 songs sono una più bella dell'altra, passando dal malinconico all'etereo, dallo spettrale all'allegorico.
Autentico capolavoro di soffice bellezza.
Che non lascia un'attimo di emozione, ne dispensa a tonnellate nonostante l'impianto sonoro sia limitato; le 8 songs sono una più bella dell'altra, passando dal malinconico all'etereo, dallo spettrale all'allegorico.
Autentico capolavoro di soffice bellezza.
(originalmente pubblicato il 08/03/09)
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