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Escursioni veramente stranianti quelle di questo duo newyorkese, Waterhouse alla chitarra e la Cho alle tastiere col supporto di ritmiche elettroniche. Una psichedelia disturbata che si caratterizza delle schitarrate pachidermiche
(Blues Control, Frankie's Problem) alle atmosfere bucoliche di piano (
Boiled Peanuts, The blue sheep) in reale soluzione di continuità, come se nulla fosse. Evoluzioni alla Neu! fra tastiere acquatiche e lamenti chitarristici nel sottofondo
(Migration), soliloqui di chitarra come un Tony Iommi ultra-sballato
(Double Chip), autentici ambient subacquei (
Hummum) per un disco che ha nella sintesi il suo punto di forza, che alla fine non è troppo eccessivo nonostante i poli opposti che si attraggono. Anzi, il pezzo migliore è il finale
No sweat che riesce a congiungere piano accademico con (s)figure stoner, concludendo in bellezza questo solco alquanto affascinante e misterioso.
(originalmente pubblicato il 13/04/09)
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