Disco unico nel suo genere, genere che non apprezzo particolarmente, ma ne riconosco ugualmente la forza espressiva qui veramente compiuta ed inverosimilmente piena: nella sua indiscutibile originalità lessicale, pesa come un macigno sui poveri Sigur, prigionieri e vittime del proprio stesso linguaggio, a rischio d'esser presi a vita per l'imitazione di sè stessi, per non essere piuttosto presi per una qualsiasi "one album band"..
Fine della detrazione: del disco invece ne sono innamorato. è un disco che a tratti appare perfetto, tanto è solido e potente ed al tempo stesso lieve e profondo, etereo e dionisiaco nel giro di fraseggi che si susseguono incalzanti; è penetrante ma mai invasivo, mezz'elfico, c'è il maschio e nel contempo il femminino, sole e luna, e momenti di elezione e passaggio, ci sono aurora e crepuscolo
Ed è un disco blu. ma non il blu del cielo d'islanda o dell'oceano, o dei grandi ghiacci artici.
..è blu. blu cianotico.
Fine della detrazione: del disco invece ne sono innamorato. è un disco che a tratti appare perfetto, tanto è solido e potente ed al tempo stesso lieve e profondo, etereo e dionisiaco nel giro di fraseggi che si susseguono incalzanti; è penetrante ma mai invasivo, mezz'elfico, c'è il maschio e nel contempo il femminino, sole e luna, e momenti di elezione e passaggio, ci sono aurora e crepuscolo
Ed è un disco blu. ma non il blu del cielo d'islanda o dell'oceano, o dei grandi ghiacci artici.
..è blu. blu cianotico.
(originalmente pubblicato il 16/04/09)
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