venerdì 28 maggio 2010

Thom Yorke - The eraser (2006)

La smarcatura dal gigante, seppur soltanto figurativa.
Ho molto apprezzato questo compendio di Thom "occhinfuori" Yorke, seppur non abbia rappresentato nulla di più di quanto abbia realizzato con il gruppo madre. Peraltro The Eraser sembra assumere molto da Kid A ed Amnesiac, nel suo incedere impressionistico e semi-astratto, sospeso fra litanie pianistiche e grotte riverberate di synth.
Fra romanze pianistiche-minimalistiche (title-track), gelide rifrazioni (The clock), sornionismi danzerecci (Black Swan), androidismi glitcheggianti (Skip Divided), contrassegnati dal solito carico di inquietudine esistenziale, compaiono almeno 3 gemme che possono tranquillamente essere allineate ai capolavori "isolazionisti" dei RH: And it rained all time, con basso marcato e synth grotteschi. L'emo-electro Analyse, che come al solito fa a pezzi qualsiasi tentativo di imitazione (leggi Muse). E specialmente il pezzo finale, Cymbal Rush, un crescendo inarrestabile di classe cristallina, per chi ama il falsetto tremolante e la personalità torbida di quest'uomo.

(originalmente pubblicato il 12/05/09)

2 commenti:

  1. mi hai fatto venire voglia di riascoltarlo. subito.

    ciao.

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  2. Per me è un disco più "invernale", ma l'ascolto ci sta sempre...Ciao

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