martedì 18 maggio 2010

American Music Club - Everclear (1991)

Insieme ad Engine, l'opera sadcore maggiore degli AMC e dell'uomo Eitzel, che nel 2010 festeggia un quarto di secolo di attività sempre ai margini, nell'ombra, fra alti altissimi e bassi medi.
Everclear fu la vigilia dell'approdo su major, fu uno degli album dell'anno per Rolling Stone, fu una gran soddisfazione mentre invece erano in tour in Europa e suonavano davanti a 20 persone alla volta.
E' stato il disco con cui li ho conosciuti ed iniziati ad amare. E' fatto di ombre e luci, di ottimismo e di solarità, di spleen e frustrazione. E' talmente ben assortito e procuratore di brividi emotivi che ogni volta che lo ascolto non mi sembra vero.
Inizia con un languido e soffuso brano, Why won't you stay? Le liriche parlano fin da subito di abbandoni, di amori finiti, di desolazione. La progressione degli accordi è già clamorosamente bella, l'uomo è rilassato nonostante sia rimasto solo. Arriva Rise ed è un terremoto; tre minuti di dura meraviglia, la voce inizia a farsi forte mentre Vudi sale sugli scudi col suo legno acido e corrosivo. Il cuscinetto crooner-ambientale di Miracle on 8th street la divide da un altro grande momento di rabbia e sudore, l'incredibile Ex-Girlfriend, i cui importanti tappeti di tastiere donano ulteriore profondità alla meraviglia compositiva ed espressiva.
La marcetta country di Crabwalk è una commediola, un altro separatore. Il drumless etereo di The confidential agent è un dramma cosmico da pelle d'oca. A seguire si torna a vedere un'altro po' di sole con la frizzante Sick of food, la fragorosa acustica di The dead part of you, i mandolini e le ambientazioni agresti di Jesus Hands. Nel mezzo, l'ultimo grande brivido, l'uomo in perfetta solitudine, With the pillar of salt held up. Senza parole.
Sempre chiaro, che il club è nel mio cuore.

1 commento:

  1. Il più bel disco degli American Music Club.
    All'epoca uscii pazzo per trovarlo. Finalmente lo beccai a Firenze in vinile.
    Avevo nel cuore il bellissimo "Mercury", ma "Everclear" a mio parere è ancora meglio. Eitzel raggiunge vette emozionali assolute.

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