E' uscita l'anno scorso la ristampa della Get Back di questo glorioso cult della band toscana che fu stroncata nell'immediato seguito dalla morte di 2 dei ragazzi in un incidente stradale. I restanti Monfardini e Magnani torneranno solo dopo una decina d'anni, restano però pochissime le uscite a nome Minox, si contano sulle dita di una mano. In particolare sono alla ricerca del cd-single Plaza, di cui sentii tanti anni fa un'estratto su Planet Rock. E anche la ristampa di questo Lazare che contiene l'aggiunta di un singolo mi gusterebbe alquanto, per cui se qualcuno passa e volesse condividere sarebbe un mecenate...
Qui c'è solo il 5-track originale, ma si tratta di un piccolo capolavoro di un combo che di italiano aveva solo i nomi dei componenti. Lo stile è improntato su una wave mitteleuropea, soggetta a squisiti arrangiamenti vagamente canterburyani sull'opening, la splendida Purgatoryo, con i fiati del produttore Brown dei Tuxedomoon. Il freddo paesaggio ambientale di Preludio fa da apripista a Hybrid, wave iper-tastieristica di diretta discendenza Cure/Japan, una vera chicca per gli amanti del genere. E con la title-track ci si sposta sempre di più verso il dark, sempre però col piglio di una band altamente raffinata ed intellettuale, vedasi anche le aperture solari di piano e fiati che senza dire una bestemmia, ricordano vagamente certe arie dei Van Der Graaf Generator. A chiudere il piano di Psiche, levitazione astrale da pelle d'oca con motivo struggente e grande enfasi.
Nonostante le chiare influenze, i Minox avevano personalità da vendere e maestria invidiabile negli arrangiamenti, oltre che oggettive buone songs.
Qui c'è solo il 5-track originale, ma si tratta di un piccolo capolavoro di un combo che di italiano aveva solo i nomi dei componenti. Lo stile è improntato su una wave mitteleuropea, soggetta a squisiti arrangiamenti vagamente canterburyani sull'opening, la splendida Purgatoryo, con i fiati del produttore Brown dei Tuxedomoon. Il freddo paesaggio ambientale di Preludio fa da apripista a Hybrid, wave iper-tastieristica di diretta discendenza Cure/Japan, una vera chicca per gli amanti del genere. E con la title-track ci si sposta sempre di più verso il dark, sempre però col piglio di una band altamente raffinata ed intellettuale, vedasi anche le aperture solari di piano e fiati che senza dire una bestemmia, ricordano vagamente certe arie dei Van Der Graaf Generator. A chiudere il piano di Psiche, levitazione astrale da pelle d'oca con motivo struggente e grande enfasi.
Nonostante le chiare influenze, i Minox avevano personalità da vendere e maestria invidiabile negli arrangiamenti, oltre che oggettive buone songs.
(originalmente pubblicato il 19/04/09)
Secondo me, uno dei più bei dischi degli anni '80. Magia allo stato puro, un lavoro straordinariamente ispirato.
RispondiEliminaDa rivalutare.
Alex
Sì, un vero peccato che abbiano prodotto così poco. Alex, per caso tu hai il "Plaza" EP?
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