Giusta la scelta di non riprendere il vecchio nome, in virtù di una musicalità che aveva già espresso tutto ciò che era possibile. I Japan si erano sciolti all'apice della popolarità in nome dell'arte, vittime di contrasti interni o della smania di Sylvian di fare ciò che voleva. La reunion sotto mentite spoglie RTC, un one-shot di massima raffinatezza che rifletteva fortemente le tendenze del leader nella seconda metà degli anni '80, si dipana con estremo relax e goduria per gli arrangiamenti, con il solito stuolo di virtuosi come Palmer, Nelson e Brook ad affiancare il basso punteggiato di Karn, le ritmiche poliglotte di Jensen e l'elettronica di Barbieri. La divisione fra atmosfere puramente astratte e vere e proprie song sviluppa un gran bell'effetto, un albo che si lascia ascoltare senza opporre resistenza, con la solita classe tipica dei fautori. Menzione ovviamente per la seconda categoria, con Blackwater, le splendide Pocket full of change e Every colour you are impreziosite dalla voce sublima di Sylvian e da un songwriting per nulla auto-compiacente.
(originalmente pubblicato il 26/04/09)
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