martedì 4 maggio 2010

Cerberus Shoal - Element Of Structure/Permanence (1997)

Una evoluzione rapidissima, quella del combo del Maine. Dallo stranissimo debutto emo-psichedelico allo splendido And farewell to the hightide, nel giro di poco tempo concepirono questa doppia suite dallo stile indefinibile. Il minutaggio li riportava diretti agli anni '70 (22 e 34 minuti), con quello spirito avventuroso tipico dei primi Pink Floyd, ma i risultati erano ben diversi; questo ghost-rock minimale si dipanava in sentieri tortuosi con fare sornione, implodendo in selve inestricabili di suoni. Quasi una evoluzione degli ultimi Talk Talk con maggiore enfasi fisica, e ben lungi dalla trance impalpabile, i CS affiancavano trombe, percussioni e strumentazione etnica alla tradizionale. Gli splendidi fraseggi di piano preannunciano la fine di Element, che sfuma lentamente per dare spazio a Permanence. La ripresa del tema iniziale si dipana in un'altro labirinto che sarebbe impossibile seguire anche col filo d'Arianna, generando stati di ipnosi nell'ascoltatore.
Bellissimo ed Allucinante.

(originalmente pubblicato il 29/09/08)

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