martedì 4 maggio 2010

Gerogerigegege - Endless humiliation (1994)

A metà anni '90 usavo ascoltare un programma radio veramente atipico che si chiamava Tedio Domenicale e veniva trasmesso ogni domenica sera da una emittente locale di Faenza, Radio Gamma, intorno alle 23. Il conduttore era un tipo flemmatico e molto simpatico, dall'accento romagnolo pronunciatissimo, che con fare laconico mandava in onda weird music di tutti i tipi, con particolare attenzione all'industrial, elettronica estrema, apocalyctic-folk e gothic-tribal. Lo spirito dichiarato della trasmissione era quello di scrollarsi di dosso la noia della domenica e prepararsi ad un lunedì di lavoro, di rientro alla routine settimanale (evidentemente non era molto soddisfatto della propria occupazione) con ascolti devastanti e terribilmente fuori. I Gerogerigegege erano un nome spesso gettonato nelle sue scalette, e fu proprio Tedio Domenicale ad incuriosirmi su questo duo giapponese che, in qualità di performances fetish-sado-maso varie ed affini era veramente agli estremi. Musicalmente, Juntaro Yamanouchi era la mente dietro al progetto, che svariava dall'ultra-core-punk disastrato al power electronics fischiante e sibilante, dalla new-wave classica rivisitata a dischi disorientanti come questo Endless Humiliation, che penso spiazzò più o meno tutti coloro che li seguivano all'epoca. Trattasi di una traccia unica, della lunghezza esatta di un'ora. In base a recensioni sparse per la rete, il recitato enfatico in lingua dei primi 40 minuti dovrebbe essere costituito da interviste a senza-tetto reinterpretate dal performer Gero, sotto la quale Juntaro suona il piano, microfonato da svariati metri. La cosa che strania è che è fin troppo evidente che Juntaro non è un pianista, il suo lavoro è atonale e inquietante allo stesso tempo. Finchè ci sono i dialoghi sopra, non ci si fa neanche caso, ma sono gli ultimi 20 minuti a terrorizzare, con quelle pause, quei colpi, quelle note a caso.... Tutto terribilmente fuori, eppure pensando alle amene pubblicazioni dei GGGGG (fermi da una decina d'anni) sembra chiaro che gli eccessi potevano dipanarsi in qualsiasi direzione, e credo che questo sia stato il più eccessivo nella sua presunta tranquillità.
Ascoltare Endless Humiliation senza soste dall'inizio alla fine è un'esperienza molto nipponica, se vogliamo. E non facile, come ammise lo stesso conduttore di TD che, chiudendo una trasmissione dopo un quarto d'ora di questo mattone in dissolvenza, disse una frase memorabile: "Con questa chiudiamo perchè, se per caso vi era rimasto un minimo di vita, adesso proprio non ce l'avete più, eheh....!".

(originalmente pubblicato il 01/10/08)

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