Il primo cd si chiamava Bronzee e nonostante una certa acerbità di fondo risultava una delle novità più interessante del versante noise dell'indie UK. The architect seguì 2 anni dopo, inquadrando un gruppo molto più sicuro di sè, in grado di focalizzare il sound in direttive compatte e grintose.
Per certi versi sono stati i Girls Against Boys inglesi; il vocalismo monocorde del singer poteva ricordare McCloud, sebbene occorre precisare che era anche diretto discendente di Mark E. Smith. Il suono invece era una mistura di Sonic Youth e Rapeman, ciò che ne consegue era un ibrido molto potente e rumoroso quanto bastava. Slowspeed to harbour e General Purpose aprivano il disco con veemenza inusitata, con una batteria assordante, chitarre aspre e angolari. La maggior qualità degli Elevate però era la grande capacità di variegare le atmosfere incendiarie con digressioni spiccatamente psico-schizoidi. Se Turn up the treble e Tuxedo Mouthpiece sono altre folli corse di violenza brada, pezzi come 2 days out of 5, Single figures, Mattress, Best Friend evidenziano un'attitudine per nulla lineare, grazie agli stop & go, ai ritmi dispari, ai grandi lavori eclettici dei due chitarristi. Non manca inoltre un paio di tranquille pause di derivazione slintiana come Oils e The resin world, spettrali elucubrazioni (specialmente la seconda) che danno tregua al casino generale, quasi un anticipo di ciò che svilupperanno i Fugazi un paio d'anni dopo. E a chiusura del disco uno spettacolare country-folk, 24 Nights, dà la buonanotte e chiude (purtroppo) il sipario su un gruppo che avrebbe meritato di proseguire il proprio percorso, mentre invece si è dissolto nella nebbia londinese...
(originalmente pubblicato il 25/12/08)
Nessun commento:
Posta un commento