giovedì 6 maggio 2010

Codeine - BBC Radio 1 John Peel Session 1992-94

Di tanto in tanto vado in crisi d'astinenza da codeina, e necessito di rifare quell'esperienza che per me rappresenta una sorta di bagno d'umiltà.
Io sono uno di quelli che sì, ha amato quella trentina scarsa di songs del trio newyorkese nella sua globalità, ma ritiene The white birch la loro pietra miliare. Un disco spoglio e autunnale come l'immagine della betulla in copertina, testamento espressivo di una band unica al mondo che ha fatto della modestia e della franchezza il suo punto di forza. Per breve tempo furono primi nella classifica indipendente americana, eppure si sentivano morti e forse nessuno s'immaginava ai tempi che ci sarebbe stato lo split ben presto.
Questa è una raccoltina di ciò che registrarono per Peel nel 1993-94; la formazione è quella forte di un batterista, Scharin, che miracolosamente tiene in piedi la struttura melodica di Engle e Immerwahr, fragile come una palafitta di fuscelli di fronte allo tsunami. La grinta è quella che non ti aspetti, Jr è persino più energica dell'originale. Tom è uno dei loro massimi capolavori, nonchè pezzo forte in scaletta: la maggior presenza di Scharin impreziosisce la resa di rigore marziale. Smoking Room è slintiana per quanto gli Slint erano codeiniani, lo scambio di favori è d'obbligo quanto esaltante, con quegli accordi stranianti e dolenti. Nel 94 appaiono due inediti, Median e Sure looks that way, che già testimoniano un leggero calo d'ispirazione.
La splendida ballad acustica di Immerwahr Broken hearted wine appare per ben due volte, restò timido lato b di un singolo ma denotava una vena agreste direttamente discendente da Santo Padre Nello Giovane.
Non c'è null'altro da aggiungere, come da copione. I commenti finali li avevo già espressi.

(originalmente pubblicato il 25/12/08)

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