Sbagliato considerare questi Chrome gli stessi dei due capolavori precedenti. Red Exposure segnava una sorta di normalizzazione delle strutture, ed è comprensibile un certo senso di delusione al primo ascolto. Si apriva il secondo periodo di Edge e Creed, su di un percorso meno tortuoso: se le sonorità erano comunque quelle, non c'erano più gli scenari apocalittici nè gli sballi atomici di Half machine lip moves e Alien Soundtracks.
Ma non mi è possibile stroncarlo, in ogni caso, perchè la chitarra di Creed è sempre lei, pronta a scansionare allucinazioni spaziali, mentre la ritmica e le macchine di Edge tracciano sempre un solco di grande originalità per gli anni. Songs tirate come Eyes on mars, Animal, Eyes on the center, sono meccanicamente calibrate, con le classiche rullate di Edge, le vocoderizzazioni stranianti, le staffilate di Creed. L'ambient di Room 101, la trance oscura di Jonestown, le gag dementi di Static gravity ed Electric Chair, tutto immerso in un'atmosfera post-punk che anticiperà molte tendenze del decennio entrante.
Ma non mi è possibile stroncarlo, in ogni caso, perchè la chitarra di Creed è sempre lei, pronta a scansionare allucinazioni spaziali, mentre la ritmica e le macchine di Edge tracciano sempre un solco di grande originalità per gli anni. Songs tirate come Eyes on mars, Animal, Eyes on the center, sono meccanicamente calibrate, con le classiche rullate di Edge, le vocoderizzazioni stranianti, le staffilate di Creed. L'ambient di Room 101, la trance oscura di Jonestown, le gag dementi di Static gravity ed Electric Chair, tutto immerso in un'atmosfera post-punk che anticiperà molte tendenze del decennio entrante.
(originalmente pubblicato il 26/12/08)
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