Per capire l'essenza di una band come gli Spring è sufficiente vedere il proseguio professionale di due di loro, dato che questo disco rimase il loro unico episodio; quello di gregari, comprimari di talento. Magari dico così ma loro avrebbero voluto proseguire la carriera in quegli anni così fertili, e il fallimento della etichetta fu una mazzata morale immensa. Fatto sta che Wethers sarebbe diventato il batterista dei Dire Straits, mentre il vocalist Pat Moran si reinventerà come tecnico di studio, notabile come assistente di Robert Plant in diversi dischi dei Led Zeppelin. Dietro una copertina sanguinaria, si nascondeva un pregevole disco di prog ben preparato ed eseguito, ad alto tasso melodico. Sospesi fra i King Crimson più ariosi e i Black Widow, gli Spring non vanno mitizzati come una delle tante meteore perdute di quegli anni, bensì vanno inseriti nella fascia media del genere, e quindi è un'ascolto esclusivamente riservato ai cultori. Quindi cito i pezzi che si alzano dalla media per la loro bellezza; Grail, traccia multiforme dal refrain mellotronizzato e struggente, e Song for absent friend, soltanto piano e voce azzeccatissimi, una di quelle song adatte per la riflessione nostalgica.
(originalmente pubblicato il 13/09/08)
lunedì 3 maggio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento