Un breve ritorno al passato chiassoso di Dialed in, uno dei capolavori dell'esordio. Alligator pomposa escursione in un dolente prog aggiornato soffre di un guasto tecnico al microfono di Lansangan, che se ne sta muto. Ancora panorami esoterici di gusto immane con We blame chicago, poi la drammatica Last night a dj saved my life: l'orchestrazione è il loro segreto, suonano ad occhi chiusi partiture per nulla semplici ed immediate in modo che gli sprazzi di melodia risaltino in modo stupefacente. Un'ultima suite deflagrante, A national car crash e a quel punto ricordo che io ero completamente ipnotizzato. Persino l'amico dalle orecchie aperte che avevo portato con me, non avendo mai sentito i ragazzi prima d'ora, rimase stupito dalla qualità dello spettacolo.
Una pausa e i pochi intimi chiedono un bisse, Case dice qualcosa, scatta una foto al pubblico e dichiara che la manderà alla propria madre. Fase di riscaldamento e parte Hans Lucas, una delle granate più eversive del debutto, con Key in grande evidenza ai tamburi. Missouri kids cuss chiude in maniera assordante, se qualcuno si era fatto prendere dall'ohm del cuore del concerto, capisce che è ora di svegliarsi e andare a casa, contento di aver assistito ad una grande serata di musica genuinamente e sapientemente underground.
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