Aver fatto parte di una cover-band dei DP per 3 anni per me è stato un compromesso inevitabile. Sia ben chiaro che era divertente suonarli, ma il mio animo era sempre rivolto ai miei complessi preferiti della sponda uk-hard, Led Zeppelin e Black Sabbath. Non sono mai impazzito per Made In Japan, ma avevamo in formazione un vocalist, Nico Hippy, che assomigliava veramente a Gillan e per questo avevamo sempre abbastanza gente ai gigs. Un giorno, parlando con lui di quale fosse il nostro disco preferito, convenimmo insieme che era questo WDWTWA. Forse uno dei più ignorati, bistrattati e mal giudicati da tutti. L'ultimo con la line-up storica, prima dei litigi che provocarono due fughe clamorose. Eh sì perchè, dopo le sbornie di MIJ, gli eccessi dei dischi precedenti, pervenirono ad una raccolta che in un certo senso mitigava i solismi in favore di un suono più organico, di gruppo e di respiro. E perchè no, anche songs migliori; la ruvida raffinatezza di Woman from Tokyo apre in bellezza, i giri vorticosi di Super Trouper e Rat Bat Blue sono orchestrati alla perfezione e grintosi quanto basta. E nel finale, i migliori pezzi che abbiano mai composto; il blues atipico ed atmosferico come Place in line, che spazza letteralmente via Lazy in termini di personalità e ricchezza. E l'hard-soul di Our lady peace chiude con una bellissima progressione di accordi e voci eteree a doppiare Gillan, per un piccolo capolavoro di semplicità.
Cosa rarissima per una band spesso troppo narcisistica.
Cosa rarissima per una band spesso troppo narcisistica.
(originalmente pubblicato il 02/12/08)
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