Il disco si intitolava "Altrove", era un ep con cinque pezzi uscito per Contempo (numero di catalogo: 001!) nel 1983, e lo si può trovare per intero in alcune riedizioni - tra le altre, "Diaframma 8183" è quella scelta qui. "Altrove" è uno dei punti più alti della new wave italiana, quella che poi sarebbe diventata "la nuova musica italiana cantata in italiano" negli slogan dell'IRA di Firenze; registrato in un periodo che vede altre uscite fondamentali per la scena italiana (da Firenze i Neon ed i Litfiba, a Parma i Kirlian Camera, a Monza gli Underground Life) "Altrove" spiazza la scena new wave "classica" di allora (oltre a quelli già citati, la scena bolognese dei Gaznevada ed il "Great Complotto" di Pordenone) con le sue tonalità scure, la sua musica nervosamente ispirata alla nascente scena dark, le sue liriche così piene di quell'angst giovanile che da Kierkegaard in poi tanto fascino ha sempre avuto sulla "meglio gioventù" di tutto il mondo...
"Una vita disperata, protesa verso il nulla
ma vissuta fino in fondo
questa e' la mia rinuncia a vivere."
"L'offesa del giorno
che striscia sui rami
cerca un motivo per vivere ancora
e non ho voglia di alzarmi,
di aprire la porta
ricominciare a vivere
e' solo un ricordo."
Probabilmente Fiumani ha scritto liriche più compiute di queste in Siberia, ma le parole dei Diaframma sono sempre state importanti almeno quanto la musica - che in questo lavoro comincia a trovare la sua strada personale: il singolo "Pioggia/Illusione Ottica" ed il brano "Circuito Chiuso" (originariamente allegato a Free8212) sono un gradino sotto ai risultati raggiunti nei pezzi di "Altrove". Alla voce c'è ancora Nicola Vannini, assolutamente organico al suono di questi primi Diaframma, almeno quanto lo sarà Miro Sassolini al periodo che si aprirà con il successivo "Siberia"; chiude il disco la cover (che avrebbe potuto tranquillamente rimanere) inedita di "Ceremony" dei Joy Division/New Order.
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