martedì 4 maggio 2010

Diaframma Special By Allelimo - Siberia (1984)

Estratto da Vm nr.3 (Aprile 1985)

E' passato un anno e mezzo da quando "Altrove" ci ha fatto conoscere i Diaframma, ed ecco finalmente disponibile il loro nuovo disco, il tanto a lungo atteso LP. E 1'attesa, naturalmente, non è andata delusa: questo disco è, mettiamolo subito in chiaro, un capolavoro. E la mia recensione sarà molto parziale : i Diaframma sono il gruppo che preferisco - nessun altro sa darmi le sensazioni che mi dà la loro musica. Perdonatemi quindi se esagererò con le lodi, ma questa non è una recensione, è una "dichiarazione d'amore" incondizionata, e quindi lascio molto volentieri ad altri critiche, paragoni e giudizi asettici . Qui si parla della perfezione di brani come "Siberia" e "Delorenzo", già ascoltati su "Catalogue Issue", della bellezza struggente di "Impronte" e di "Memoria", della purezza cristallina di "Amsterdam" , forse il pezzo più bello tra quelli fin ora incisi dai quattro fiorentini: "Come frammenti pulsanti di vita voci alterate si sono dissolte. Dove i miei occhi le hanno chiamate, dove il giorno ferito impazziva di luce". Si parla della grinta di "Neogrigio", composizione sofferta e convulsa, di "Specchi d'acqua", vero manifesto delle intenzioni del gruppo, urlato da Miro in modo efficacissimo: "Distruggerò le figure, ogni volta che ho visto per ricrearle migliori, per ricrearle ancora dentro di me". E si parla della conclusiva "Desiderio del nulla", introversa come la personalità di Federico Fiumani , che unisce in modo indissolubile testi e musica in un microcosmo poetico e compositivo definitivamente maturo. I Diaframma sono davvero "il fuoco che vive sotto la neve", musica pura come il ghiaccio ma viva, calda, come le "stanze" che sono al centro della poetica di Federico, universo chiuso, "caldo" nella sua tristezza e freddezza perchè è nostro, ci appartiene, e questo basta: "La mia parte di strada porta a qualcosa di triste, ad altre stanze deserte e la noia di un giorno diventa la noia di sempre. La mia sola alleata che mi ha seguito ovunque e che mi rende più forte del mio stesso male". E così : le stanze sono sì gelate, fredde, deserte , vuote ; ma sono illuminate "dal chiarore del petrolio bruciato" , dal "bagliore della luce notturna", una luce che ferisce ma al tempo stesso è speranza, "quando gli incastri di luce scuotono notti improvvise", illumina una solitudine malinconica ed austera con un sentimento improvviso, fatto di suoni e rumore e calore: "Poi il letto ritorna vuoto e tu sorridi nell'ombra"; "Scender le scale sfiorando il muro senza dare importanza a chi passa vicino"; "Che cosa mi attira allora nei suoi passi fantasma, che cosa mi spinge a seguirli. Se non il filo che li lega alle cose, se non il suono del la sua voce?". I corridoi e le stanze non sono più vuoti e silenzio si, un filo ci lega alle cose, "nelle stanze più fredde scoppia un caldo sorriso", "un lampo intravisto oltre i vetri del treno, nello spazio improvviso che sopravvive in un sogno". Un messaggio in fondo di speranza, di amore, per il nostro tempo, per la nostra generazione (che in fondo non esiste): i Diaframma sono l'espressione più sincera, più autentica, più lucida della nostra musica, della nostra sensibilità, della nostra inquietudine. Che altro resta da dire? Un disco da amare.

(originalmente pubblicato il 30/10/08)

7 commenti:

  1. la password?!
    devo per forza diventare "membro" (e non intendo "cazzo")?

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  2. ti ringrazio per aver risposto; ma debbo informarti che: o i file sono corrotti, o la password non funziona. Perlomeno...a me.

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  3. trovato l'inghippo del mio caso: la password era da scrivere in maiuscolo.
    Grazie ancora della disponibilità e della possibilità di avere almeno le tracce mp3: appena riuscirò, comprerò volentieri questa perla di album!

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