
E invece; rottura totale con tutto, all'insegna della glacialità assoluta. Love story è un disco che di amore non ha proprio niente, anzi. Il dandy istrionico dei primi dischi si trasforma in un monaco incappucciato che si auto-fustiga con 6 pezzi praticamente uguali, senza arrangiamenti, dal cantato non-modulato ultra-monocorde, linee di basso gelate con 2-3 note al massimo, batteria ancorata allo stesso ritmo spezzato ed ipnotico. L'unica variazione che si può notare è un paio di sovrapposizioni di voci femminili in stile gregoriano che Rossi infila giusto per raffreddare un po' di più queste stanze buie.
Al coraggio senz'altro va un bel voto 10, mentre musicalmente l'unica cosa che mi viene da dire è: non classificabile.
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