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Non starò certo a discutere la portata storica del soggetto, qui se mai viene da ribadire il concetto che se c'erano ancora delle ossa da spolpare, non sono rimaste neanche più quelle. Con la conseguenza che le mediocri capacità compositive vengono risaltate ancora di più.
In mezzo al marasma assortito, come detto sopra, mi divertono un sacco le 3 tracce in cui Morrison fa capolino sul palco. Bleeding Heart è un lentissimo blues unto e bisunto, con il cigolare insistito di un armonica. Al sesto minuto inizia il delirio, con quella voce urticante che lacera l'aria, e già me l'immagino, barcollante con il Jack Daniels in mano. Nella brevissima Tomorrow never knows invece siamo in fase down, il mormorio monocorde è appena udibile.
Ma la perla assoluta è Morrison's Lament; fra gli avvertimenti di un preoccupatissimo Hendrix a non registrare e le grida sorprese ed ilari del pubblico, il re Lucertola inizia a prendersela con tutto e tutti e sfila una serie di fuck in the ass devastanti.
Al che credo che l'abbiano portato via di peso....
(originalmente pubblicato il 06/01/09)
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