Lo fecero uscire per abbattere la mannaia dei bootleg nel 1982, oltre che per porre l'epitaffio sulla tomba di Bonzo. Lo aggiornarono 10 anni dopo per confortare chi non poteva acquistare la mega-cofana, per condividere 4 bonus trax inedite altrove. Coda raccoglieva out-takes dal 69 al 79, ed era ovviamente riservato ai fans; a livello critico non viene molto considerato dalla stampa, in quanto dispersivo, documentario puramente didascalico a sigillo della più grande band rock di tutti i tempi.
Difatti, nulla si aggiunge e nulla si toglie: We're gonna groove, residuato dei primissimi tempi, Walter's Walk del 1973, Wearing and tearing delle ultime registrazioni, sono cavalcate rocciose e sensuali come da copione del dirigibile. Mentre per Ozone Baby, l'honky-tonk di Darlene, l'assolo di Bonzo's Montreaux e il folk-stomp di Poor Tom, sono pezzi minori e tali restano.
Le vere gemme di Coda sono una rendition eccezionale di I can't quit you baby, live ripulito del 1970; lo standard blues viene raso al suolo come da un'orda barbarica, ma è un invasione di alta classe. Il suono di batteria, inoltre, mi fa pensare che Steve Albini ha avuto la sua maggior influenza di produzione da parte di Page. Di Baby come on home, sacrosantemente ripescata, avevo già parlato qui. Travelling riverside blues e White summer conosceranno miglior inserimento nelle BBC Sessions, mentre Hey Hey what can I do fu il retro dell'unico singolo che fecero per il mercato americano. Ed è una splendida ballad elettrificata, degna del tutto di III.
(originalmente pubblicato il 09/12/08)
Difatti, nulla si aggiunge e nulla si toglie: We're gonna groove, residuato dei primissimi tempi, Walter's Walk del 1973, Wearing and tearing delle ultime registrazioni, sono cavalcate rocciose e sensuali come da copione del dirigibile. Mentre per Ozone Baby, l'honky-tonk di Darlene, l'assolo di Bonzo's Montreaux e il folk-stomp di Poor Tom, sono pezzi minori e tali restano.
Le vere gemme di Coda sono una rendition eccezionale di I can't quit you baby, live ripulito del 1970; lo standard blues viene raso al suolo come da un'orda barbarica, ma è un invasione di alta classe. Il suono di batteria, inoltre, mi fa pensare che Steve Albini ha avuto la sua maggior influenza di produzione da parte di Page. Di Baby come on home, sacrosantemente ripescata, avevo già parlato qui. Travelling riverside blues e White summer conosceranno miglior inserimento nelle BBC Sessions, mentre Hey Hey what can I do fu il retro dell'unico singolo che fecero per il mercato americano. Ed è una splendida ballad elettrificata, degna del tutto di III.
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