venerdì 14 maggio 2010

Low - Long division (1995)

Nacquero quasi per scherzo, per contrastare il grunge in voga ai loro esordi. I Low sono sempre stati la sublimazione del loro stesso nome, il perfetto weak-trio che punta tutto sull'atmosfera e sulla tranquillità. L'estremizzazione statica dei Codeine, il Neil Young debilitato fino allo svenimento, una forma rustica ed angelica che quasi si dissolve nella propria inconsistenza.
Arrivando ai giorni nostri, le loro opere si sono fatte un po' prevedibili, senza sostanziali cambiamenti nonostante il tentativo di rinvigorire un po' le strutture. Ma almeno i primi 2-3 dischi sono stati essenziali per apprezzarli, specialmente questo Long Division che è piccolo capolavoro di ghost-folk tenuto in vita piu che altra dai cori aggraziati e delicati della Parker e di Sparhawk, che risaltano splendidamente in Caroline, Throw out the line, Shame, Below Above.
Armonie che si faranno amare da fan dei Cowboy Junkies e Red House Painters, che esplorano il vero rumore dell'anima.
In sostanza, un nome da podio secondo me, una spanna sotto i giganti.

(originalmente pubblicato il 01/03/09)

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