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A distanza di due anni tornano i Liars al Bronson, ed è sicuramente uno degli appuntamenti più importanti della stagione che si andrà a terminare venerdì prossimo. Tant'è che il locale appare bello pienotto nel punto caldo della serata per gli art-rockers di NY, usciti di recente con la splendida conferma di Sisterworld, che segna una valida mediazione fra le derive del loro capolavoro isolazionista Drum's not dead e la repentina immediatezza del successivo omonimo, che a dir la verità non aveva entusiasmato più di tanto ma col tempo è stato un po' rivalutato.
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La band di supporto sono i Fol Chen, che non conosco e sono un quartetto in divisa rossa dedito ad un crossover abbastanza confuso anche se il frontman dimostra una certa sicurezza sul palco. Ma sono così leziosi e glamour che dopo venti minuti me ne esco a prendere una boccata d'aria. Insopportabili e fuori luogo col contesto.
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Il primo pezzo serve solo a puntellare l'atmosfera, A visit from Drum. Gli estratti da DND alla fine saranno soltanto tre, giacchè si occuperanno essenzialmente di proporre Sisterworld in lungo e in largo, nonchè di dare spazio alle tracce più fragorose di Liars e lasciando al passato più remoto l'epica Broken witch come sigla finale.
L'impressione che ho avuto sulla globalità del set è che occorre rendere giustizia ai Liars per le loro capacità creative e per le visioni che il loro sound schizofrenico è in grado di produrre, peraltro facendo cose semplicissime, puntando su stratificazioni ipnotiche e un percussivismo da sempre base fondamentale, perfettamente espresso dal metronomo feroce di Gross. Il fautore prettamente musicale, Hemphill, se ne sta immobile e timidissimo barricato dietro una tastiera che fra l'altro userà poco o niente, a sciorinare le sue frasi chitarristiche minimali bardate da un arsenale di pedali ed effetti.
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E' Andrew l'assoluto protagonista dello stage, questo dinoccolato spilungone che afferra il microfono, ne ingoia la sfera, si lancia in balletti psicotici dalle movenze esilaranti, carica le detonazioni del suono e le rilascia con precisi movimenti delle braccia.
Un live elettrizzante e deviato, in cui l'aspetto fisico ha avuto la maggiore, in virtù dei nuovi devastanti anthem (The overachievers, Scissor, Scarecrow on a killer slant) che il mediamente giovane pubblico ha già mandato a memoria...
L'impressione che ho avuto sulla globalità del set è che occorre rendere giustizia ai Liars per le loro capacità creative e per le visioni che il loro sound schizofrenico è in grado di produrre, peraltro facendo cose semplicissime, puntando su stratificazioni ipnotiche e un percussivismo da sempre base fondamentale, perfettamente espresso dal metronomo feroce di Gross. Il fautore prettamente musicale, Hemphill, se ne sta immobile e timidissimo barricato dietro una tastiera che fra l'altro userà poco o niente, a sciorinare le sue frasi chitarristiche minimali bardate da un arsenale di pedali ed effetti.
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E' Andrew l'assoluto protagonista dello stage, questo dinoccolato spilungone che afferra il microfono, ne ingoia la sfera, si lancia in balletti psicotici dalle movenze esilaranti, carica le detonazioni del suono e le rilascia con precisi movimenti delle braccia.
Un live elettrizzante e deviato, in cui l'aspetto fisico ha avuto la maggiore, in virtù dei nuovi devastanti anthem (The overachievers, Scissor, Scarecrow on a killer slant) che il mediamente giovane pubblico ha già mandato a memoria...
e il prossimo venerdì Black Heart Procession, probabile che io ci vada. Come sono live, li hai mai visti?
RispondiEliminaDai, vieni che ci beviamo una birretta!
RispondiEliminaI BHP live li ho visti 3 volte:
-nel 1999 in una minuscola cornice di cui puoi leggere qui
http://tuningmaze3.blogspot.com/2010/04/black-heart-procession-live-in-bar-mora.html
-nel 2000 in un Ex Machina mai visto così pieno a memoria d'uomo
-nel 2001 in una piazzetta suggestiva a Ferrara.
Quindi è una vita che me li perdo, e sono contento di ribeccarmeli venerdì prossimo. Come sono? Non sono abbastanza imparziale per poterli giudicare, dato che li amo alla follia :-)
Ti faccio sapere. Di solito a che ora iniziano i live al Bronson?
RispondiEliminaDi solito la spalla inizia sulle 22.30 e l'act principale intorno alle 23, sono orari abbastanza precisi anche per esigenze di vicinato (a mezzanotte e mezza il live deve smettere per forza).
RispondiEliminaAttendo tue news!