Non tutte le ciambelle di Louisville riescono col buco.
Una delle innumerevoli filiazioni della scena cittadina, creatasi dallo scioglimento dei Rodan, capeggiata dalla O'Neil, passata dal basso a chitarra/voce. I Sonora Pine avevano l'intenzione di creare un ambizioso incrocio fra i June of '44 e i Rachel's; i primi per le ritmiche scomposte e per gli accordi irregolari, gli altri per un'attitudine cameralmente malinconica e per la presenza costante del violino della Lubelski.
Ovviamente non mancavano riferimenti anche al gruppo progenitore (anche il batterista Koultas era reduce da quella positiva esperienza), ma è chiaro che qui non c'erano più le idee e le creatività di Noble e Mueller, col risultato che Sonora Pine è stata una cocente delusione; un disco costantemente sfocato, che non arriva mai ad un punto decisivo. Con le litanie tristissime della O'Neil che si reggono su pochissimi, ripetuti abbozzi e finiscono per stancare molto presto.
Una delle innumerevoli filiazioni della scena cittadina, creatasi dallo scioglimento dei Rodan, capeggiata dalla O'Neil, passata dal basso a chitarra/voce. I Sonora Pine avevano l'intenzione di creare un ambizioso incrocio fra i June of '44 e i Rachel's; i primi per le ritmiche scomposte e per gli accordi irregolari, gli altri per un'attitudine cameralmente malinconica e per la presenza costante del violino della Lubelski.
Ovviamente non mancavano riferimenti anche al gruppo progenitore (anche il batterista Koultas era reduce da quella positiva esperienza), ma è chiaro che qui non c'erano più le idee e le creatività di Noble e Mueller, col risultato che Sonora Pine è stata una cocente delusione; un disco costantemente sfocato, che non arriva mai ad un punto decisivo. Con le litanie tristissime della O'Neil che si reggono su pochissimi, ripetuti abbozzi e finiscono per stancare molto presto.
(originalmente pubblicato il 31/01/09)
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