Sarebbbe facile ipotizzare che questi grumi musicali difficilmente definibili fossero conseguenze di abusi di sostanze, difatti il vocalist perirà di overdose soltanto 3 anni dopo questo Gone fishin', atto secondo della saga che rispetto al celebratissimo Generic, aumentava le stranezze in senso lisergico. Il pezzo finale, One by one, è un mostro di atonalità in velocità; i rimbombi dei 2 bassi sono scansioni letali in una delle jam più sconclusionate della storia, nonchè altrettanto intimidatorie. Sacrifice conoscerà un quarto d'ora di fama 8 anni dopo, quando i Melvins la prenderanno e la tratteranno alla loro maniera. The light of sound inizia come Day of the lords dei Joy Division, ma in realtà è solo il primo degli incubi in scaletta; la registrazione è lo-fi e approssimativa, la chitarra è sepolta nel mixing, la voce declama con abbondanti dosi di delay, a volte sembra quasi che siano scordati fra di loro. First the heart aumenta lo spiazzo con i fiati ad inserirsi nel tema saltellante. Survivors of the plague, Talks cheap, You nought me, completano il quadro, drammatici episodi sgraziati, grezzi oltre misura, panzer armati con mix di paura e delirio che, ad un quarto di secolo di distanza, restano immutati ed altamente influenti su un sacco di musica che è venuta dopo.
(originalmente pubblicato il 26/11/08)
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