Anche se realizzarono dischi più influenti in seguito, gli ART del primo disco erano già oltre la soglia della sperimentazione psichedelica. Un pezzo di vinile con una suite strumentale per lato, ed ecco il lato più fisico e selvaggio della prima stagione teutonica. L'influenza dei Pink Floyd di Live in Pompeii e Ummagumma è tangibile e palpabile ma qui viene portata alle estreme conseguenze grazie a due matti come Gottsching e Schulze. Il lato A, Amboss, ha senz'altro molta farina del sacco del chitarrista. Intro celeste e galattica come da copione, Schulze si siede alle pelli indiavolato ed inizia una folle corsa verso pianeti inafferrabili. La fase centrale è assolutamente mistica, il finale quasi un punto d'incontro fra Hawkwind e Blue Cheer. Amboss è una jam infuocata che soltanto il vinile poteva temporalmente interrompere.
Il lato B, Traummaschine, invece, è il primo risultato concreto delle divagazioni cosmiche di Schulze che si alza dalla batteria e va alle macchine spaziali. Arie etereee alla Careful with that axe, Eugene eruttano lentamente come nuvole di zolfo per un movimento che resta ancorato e pacifico per la sua interezza.
Il lato B, Traummaschine, invece, è il primo risultato concreto delle divagazioni cosmiche di Schulze che si alza dalla batteria e va alle macchine spaziali. Arie etereee alla Careful with that axe, Eugene eruttano lentamente come nuvole di zolfo per un movimento che resta ancorato e pacifico per la sua interezza.
(originalmente pubblicato il 20/11/08)
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