Un altro bassista, questo però molto più sulla terra. Dopo un operato decisivo nella new-wave più raffinata coi Magazine e la militanza con Cave, Adamson diede sfogo alla sua creatività con questa colonna sonora fittizia, composta e suonata quasi esclusivamente da lui solo.
Divisa in 4 parti, Moss side story è un flusso di coscienza estremamente variegato, in cui Adamson si sbizzarrisce fra lounge, jazz, citazioni di soundtracks storiche, blues, ambient, elettronica impressionistica, campionamenti di musica classica e concretismi vari. Un calderone inafferrabile, il cui unico limite forse è l'eccessiva dispersione dei temi. Ma trattasi comunque di un ascolto che stimola i sensi e rinforza la reputazione di un soggetto estremamente poliedrico, in grado di sapersi costruire una sua immagine dopo un gregariato di lusso.
Divisa in 4 parti, Moss side story è un flusso di coscienza estremamente variegato, in cui Adamson si sbizzarrisce fra lounge, jazz, citazioni di soundtracks storiche, blues, ambient, elettronica impressionistica, campionamenti di musica classica e concretismi vari. Un calderone inafferrabile, il cui unico limite forse è l'eccessiva dispersione dei temi. Ma trattasi comunque di un ascolto che stimola i sensi e rinforza la reputazione di un soggetto estremamente poliedrico, in grado di sapersi costruire una sua immagine dopo un gregariato di lusso.
(originalmente pubblicato il 24/10/08)
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