Nonostante non sia mai stato un grande masticatore di fusion, rimasi folgorato al mio primo impatto con Pastorius, vedendo il Live al Montreaux Jazz Festival del 1982. Ovviamente avevo scoperto l'acqua calda, e dovevo correre a documentarmi il più possibile sul compianto. Trattasi questa di vera e propria festa di compleanno, con tanto di big bang fino a raggiungere una ventina di elementi, con spiegamento di fiati imponente. Forse anche troppo.
La forza nuda e cruda del sestetto che affronterà pochi mesi dopo il live di Montreaux sarà ben altra cosa di fronte a questo brass-sound ultra-inflazionato. Sia ben chiaro che i virtuosismi del leader, di Erskine, di Molineaux, i soli di Mintzer e Brecker, sono sempre gran belle cose da sentire. Peccato che venga più o meno tutto sepolto da una valanga di fiati che rendono il concerto più uno spettacolo di varietà che l'esibizione di una band di fuoriclasse.
La forza nuda e cruda del sestetto che affronterà pochi mesi dopo il live di Montreaux sarà ben altra cosa di fronte a questo brass-sound ultra-inflazionato. Sia ben chiaro che i virtuosismi del leader, di Erskine, di Molineaux, i soli di Mintzer e Brecker, sono sempre gran belle cose da sentire. Peccato che venga più o meno tutto sepolto da una valanga di fiati che rendono il concerto più uno spettacolo di varietà che l'esibizione di una band di fuoriclasse.
(originalmente pubblicato il 23/10/08)
Nessun commento:
Posta un commento