Ozzy annuncia un numero da Vol.4, signori il treno è in partenza, un fischio secco dà inizio a Snowblind, l'inno alla cocaina. La versione ivi presente è mille volte meglio dell'originale; l'assenza della chitarra ritmica mette in risalto tutti gli altri strumenti, mostrando la carne scoperta del sabba. Stessa cosa per Children of the grave, che spazza via tutto ciò che incontra sulla propria strada. Il finale è un salto all'indietro, si parte con War Pigs e si nota subito che hanno accordato le chitarre un tono e mezzo sotto; in questo modo Ozzy canta basso ma almeno non rischia di steccare...! Usavano, nel mezzo di un pezzo indugiare in una jam semi-improvvisata che si dilungava per oltre un quarto d'ora (in stile Warning), che qui si materializza con Wicked World. E qui si vede la grandezza: si parte col tema, poi nell'ordine: un blues-jazz con Iommi sopra le righe, poi la sua mattanza nuda e cruda, poi la ripresa di Into the void, poi un tema inedito con tanto di vocals, poi Supernaut, un breve solo di Ward ed infine la ripresa del pezzo iniziale.
Dopo questo festival, il fuoco veloce di Paranoid, le solite dichiarazioni di amore di Ozzy e tutti a casa. Evviva i Sabbath, sempre e comunque, qualsiasi cosa sia successa dopo.
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