Until you sleep, l'apertura, è un soffio al cuore per chi ama queste musiche, gentili e soffuse, che a partire da metà anni '90 hanno vissuto un vero e proprio rinascimento e a tratti anche qualche piccolo successino. Il primo nome che viene in mente ascoltanto questi 4 ragazzi dell'Utah è quello dei Low, la cui cifra stilistica viene però ingentilita e sovra-arrangiata a base di organo, qualche arco, vibrafono. Tutto con estrema misura e ritmi lentissimi, ovviamente; le atmosfere sono trasognate, riverberate ed estremamente serene. L'ambivalenza vocale maschile-femminile aiuta un po' a variare la formula, peraltro arrangiata perfettamente, verrebbe da dire quasi come da copione. Non è che voglio sminuire questi ragazzi, anzi, ce ne fossero di dischi così, infinitamente meglio di acts immeritevoli come Dakota Suite. Non è da dire che l'entusiasmo cali col passare dei minuti, perchè i pezzi sono veramente belli; il fatto è che in questo campo, c'è un ragazzo canadese che, tutto solo, negli ultimi 4-5 anni ha sbaragliato la concorrenza. Con i maestri in pausa da tempo o in pensione (quando penso a Kozelek che non sa più scrivere, mi viene male!), il mondo dello slow-core adesso è nelle mani di Barzin, di cui attendo con ardore il terzo capitolo. Onore e massimo rispetto ai Coastal, però, eccellenti e raffinatissimi cesellatori di dolci armonie, a metà fra 4AD meta' anni '80 e i Low.
(originalmente pubblicato il 17/10/08)
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