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In una parola? Spassosi erano i Devo del primo disco, in un ponte ideale fra punk'n'roll ed elettronica, profezie disastrose e ironia dissacratoria. Anticiparono certe tendenze degli anni '80 a venire in maniera definitiva, con fare irresistibile; Uncontrollable urge è un treno in corsa che apre le danze subito alla grande: la voce rockabilly di Mark Mothersbaugh, gli staccati delle chitarre, i cori vagamente '60 del refrain, la percussività schizofrenica ma lineare. La rendition della stoniana Satisfaction è, manco a dirlo, robotizzata e deragliata in un funk slavato meccanicamente. Il surf di Praying hands, gli armonici flangerizzati di Space Junk, i parossismi di Too much paranoias, le poliritmie di Come back Jonee, le dissonanze di Shrivel Up, tutto suona miracolosamente fresco e coinvolgente a ben (o solo) 30 anni di distanza.Antesignani.
(originalmente pubblicato il 22/10/08)
ricordo che li vidi nel 1980 a rimini allo stadio..uno dei più divertenti concerti di sempre..geniali
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