martedì 4 maggio 2010

Spain - The blue moods of (1995)

Quartetto di nerds il cui leader è figlio di rinomato jazzista. Dediti ad uno slow-jazz pulito, educato e mai fuori dalle righe, lentissimo e praticamente privo di sbavature. The blue moods fu debutto composto e alquanto cool, in una stagione in cui lo slow-core indipendente sparava le sue migliori cartucce con i giganti classici (RHP su tutti). Quasi politically correct, nel suo sano e neutro declamare amore e integrità nei confronti dei sentimenti.
Il jazz sta soltanto nei timbri di certi suoni, chè altrimenti si direbbe diretta emanazione delle cose più intimiste dei Galaxie 500 o dei Cowboy Junkies. Dopo 5 titoli un po' sonnolenti anche se gradevoli, lo spleen viene fuori inesorabilmente con la suite World of blue, dalla coda drammatica di archi e cori femminili angelici. E si chiude con la clericale Spiritual, che verrà coverizzata soltanto un anno dopo nientemeno che da Johnny Cash.
Resto legato a questo disco per motivi personali, chè mi riporta a periodi spensierati e felici del tardo-adolescenziale. Ma riascoltarlo adesso, dall'inizio alla fine, mi suona lievemente pesante nella sua eccessiva edulcorazione....

(originalmente pubblicato il 21/10/08)

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