martedì 4 maggio 2010

Nick Drake - Pink Moon (1972)

(by Allelimo)
Ascoltatelo, "Pink Moon": come dice Nick Hornby in "Non buttiamoci giù", non sentite come sono belle, tristi e disperate le sue canzoni? Se riuscite ad ascoltare questo disco dall'inizio alla fine senza innamorarvene perdutamente, va bene lo stesso: vuol dire che siete già morti dentro, e non vi meritate tanta bellezza. Non si può citare un pezzo piuttosto che un altro - forse giusto il pezzo che da il titolo al disco: avete mai provato a suonare qualcosa di così minimo e perfetto come il pianoforte di questo pezzo? Un disco che dura in tutto poco meno di mezz'ora, ma in cui non c'è niente di meno che essenziale.
Poi certo, Nick Drake è un altro dei troppi morti (forse suicida, forse no) del "rock", uno di quelli quasi ignorati mentre erano ancora in vita e che negli anni è diventato un culto. Ma anche uno dei pochi il cui culto non sembra sconfinato nella necrofilia: sul web potete facilmente trovare le storie di chi è stato accolto in casa Drake dai genitori e dalla sorella di Nick, che si stupivano che la gente amasse così tanto le cose da lui fatte da andare a vedere l'esterno della loro casa - e allora li invitavano ad entrare, a bere un the, gli davano cassette con i pezzi che Nick registrava a casa...
Ma Nick era veramente speciale, se il suo produttore (Joe Boyd) ed il proprietario della sua casa discografica (la Island) si erano fin da subito accordati perchè i dischi di Nick non finissero MAI fuori catalogo, anche quando non li ascoltava praticamente nessuno (le edizioni originali dei tre dischi avevano venduto più o meno 5.000 copie...).
Adesso per fortuna Nick Drake non corre il rischio di essere dimenticato: ma se volete farvi un favore, comprate/scaricate/rubate la sua "antologia definitiva": i tre dischi ufficiali e le due raccolte di inediti "Time of no reply" e "Made to love magic".

(originalmente pubblicato il 30/10/08)

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