martedì 4 maggio 2010

Ghost - Hypnotic underworld (2004)

Nobilissimo ensemble giapponese, con un quarto di secolo di attività alle spalle, inquadrato in uno degli highlights assoluti della carriera. Hypnotic Underworld è un lungo albo che incarna al meglio le influenze '70 di Batoh & co., dal sound variopinto e cangiante. La title-track è una suite emozionante in 4 movimenti; il primo è una divagazione ambientale degna dei migliori Cerberus Shoal. Il secondo è un inquietante incedere fra i Soft Machine e i Pink Floyd di Ummagumma, e ho già reso l'idea. Basso fuzzato, chitarre alla Ash Ra Tempel, piano e sax atonali, i cori del terzo movimento in cui la ritmica si fa veloce e abrasiva, tutto culmina nei 20 secondi impazziti di free-jazz-space-rock del 4° ed ultimo movimento. Il dream-psych di Hazy paradise riporta tutto in un universo sereno e fiabesco, il recitato alla Aphrodite's Child di Kiseichukan Nite, la ballad pianistica Piper, la fusione Hawkwind-King Crimson di Ganagmanag, tutto odora fortissimamente di profumi '70. Eppure la registrazione e l'esecuzione sono impeccabili, e a parte il cantanto in giapponese nulla farebbe pensare ad una band proveniente dal Sol Levante, tanto è radicato il feeling europeo di queste 11 profumatissime e coloratissime espansioni dell'anima.

(originalmente pubblicato il 27/10/08)

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