martedì 4 maggio 2010

Goblin - Profondo Rosso (1975)

Chi non ha mai sentito il main theme di Profondo Rosso? Probabilmente nessuno, in Italia. Così come probabilmente nessuno non ha mai visto il film, ma da qui ad analizzare il prodotto fonico in sè per sè ce ne corre. Se la title-track è diventata un tormentone dell'horror in generale, lo si deve senz'altro alla sua qualità eccelsa in tema di prog-rock. Un sound, quello dei Goblin, dominato dalle tastiere eclettiche di Simonetti, ma in possesso anche di una sezione ritmica di primo livello.
Session-men di lusso al servizio del compositore Gaslini, l'incaricato della commissione, che sfornò una soundtrack raffinata ed inquietante al tempo stesso. Sia ben chiaro, l'ascolto dell'intero disco può risultare tediante sulla lunga distanza, ma soltanto a causa dell'intercalarsi degli stessi pezzi svariate volte, seppur con leggere variazioni. Ma basta prendere ogni tema da solo per capire che l'incrocio siderale fu alquanto fortunato: il tema poliziesco di Death dies si regge su una sezione ritmica poderosa, piano tintinnante e rasoiate di chitarra dissonanti. Il tema bucolico alla Popol Vuh di Gianna ispirerà paurosamente Lucio Dalla (ai limiti del plagio) in un pezzo di qualche anno dopo di cui purtroppo non ricordo il titolo.....La jam-prog di Wild Session, dal moog impazzito alla Emerson, il blues scarnificato e spettrale di Mad Puppet, la psichedelia da incubo (alla Ummagumma) di Deep Shadows, i titoli sono tutti qui, ma che classe!

(originalmente pubblicato il 29/10/08)

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