martedì 4 maggio 2010

Malcolm Middleton - 5.14 Fluoxytine Seagull Alcohol John Nicotine (2002)

Quando ancora il rosso di Falkirk era in forza a tutti gli effetti negli AS, sentiva comunque il bisogno di affrancarsi dal barbuto e dare vita a proprie songs. Il titolo di questo debutto non lascia molto scampo all'immaginazione; anche le sue storie parlano di alcool, donne, gabbiani, noia e Scozia, aggiungendo una forte dose di auto-critica e auto-commiserazione, come ben testimoniato dall'intro Crappo the clown. Ovvero, il pezzo della vita per Malcolm, di una bellezza struggente e spaziale; acustica, battito trip-hop, piano e moogs (by Barry Burns of Mogwai), cantato fragile e lamentoso ma non melenso, per un quadretto di ironica depressione. FSAJN è caratterizzato dall'ambivalenza delle atmosfere: se le filastrocche acustiche dal tono disinvolto e innocente ( Wake Up, Rotten heart, 1,2,3,4, Devil and the angel) sembrano più riempitivi, Malcy dà il meglio di sè quando mischia le carte con un pizzico di elettronica povera: Birdwatcher fa uso di vocoder e synth, quasi un indie-kraut, i violini di The loneliest night, il beat di Best in me con un suggestico electric piano e contro-canto femminile. Tutto ovviamente odora fortissimamente di cuoio arabo, a partire da Philophobia fino a The red thread, ma il canto fa la differenza: pur dimostrando tutti i suoi limiti come vocalist, cerca di dare melodia e limita le sue liriche a versi essenziali e marcati, il contrario del non-singer Aidan.
Le vette del disco, oltre all'iniziale Crappo, si manifestano come piccoli miracoli nella pianistica Speed on the M9, spericolata rivelazione con tanto di risate nel finale, e in The king of bring, mini-suite di 7 minuti pienamente arrangiata in cui il refrain viene ripetuto fino alla noia perchè si sa che non stancherà l'ascoltatore.....se tutte le composizioni fossero state all'altezza di queste 3 si sarebbe gridato al capolavoro.

(originalmente pubblicato il 04/10/08)

Nessun commento:

Posta un commento