Hard-rock abbastanza maschio per non essere tamarro, nel segno dei LedZep, per questo quartetto intestato al chitarrista californiano che era stato un apprezzato session man negli anni precedenti.
Quindi, forte suono chitarristico con un vocalist, Hagar, molto bravo sui toni alti. La sezione ritmica era forse il limite della formazione, non eccessivamente fantasiosa o personalizzata nel gestire le fondamenta (o forse perchè mi viene da confrontarla a quella ben più famosa della band nel primo rigo). E un altro limite forse era l'eccessiva somiglianza di tutti gli 8 pezzi, fra pronunciate svisate blues e più asciutte cavalcate (Rock the nation, forse il pezzo migliore).
Montrose cambierà continuamente formazione per tutti i 5 anni di vita del gruppo, mentre Hagar troverà notevoli fortune negli anni '80 con i Van Halen.
Gruppo minore e niente di più, all'ombra dei giganti.
(originalmente pubblicato il 11/01/09)
Quindi, forte suono chitarristico con un vocalist, Hagar, molto bravo sui toni alti. La sezione ritmica era forse il limite della formazione, non eccessivamente fantasiosa o personalizzata nel gestire le fondamenta (o forse perchè mi viene da confrontarla a quella ben più famosa della band nel primo rigo). E un altro limite forse era l'eccessiva somiglianza di tutti gli 8 pezzi, fra pronunciate svisate blues e più asciutte cavalcate (Rock the nation, forse il pezzo migliore).
Montrose cambierà continuamente formazione per tutti i 5 anni di vita del gruppo, mentre Hagar troverà notevoli fortune negli anni '80 con i Van Halen.
Gruppo minore e niente di più, all'ombra dei giganti.
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