La chitarra più tagliente di Chicago, un batterista tornitruante e un bassista ultra-metallico, ed ecco lo stupratore. Un bel salto per Albini, dai cingolati sintetici dei Big Black a questo bel sound nevrotico e compresso. L'orrore è più o meno quello, ma la pur breve esperienza dei Rapeman ha segnato tutta la decade a venire nell'ambito noise. La sezione ritmica d'altra parte era di levatura indiscutibile, di provenienza dai grandissimi Scratch Acid appena disciolti.
Washam fece con Albini più o meno quello che Chamberlain fece con Thompson sullo storico Soldier Talk dei Red Crayola. Se il leader indiscusso era l'occhialuto, il poderoso drummer cavalcava l'onda e la faceva sua, mentre Sims incollava il tutto in maniera magistrale. Il primo doloroso parto fu l'EP Budd: la partenza omonima è in sordina, fino a quando le urla di Albini diventano un tutt'uno con il muro in crescendo. La sfuriata sfrontata di Superpussy, è soltanto la premessa al fondamentale, unico prodotto pieno di Two nuns and a pack mule. Bistecca e cipolle nere come antipasto, prego; proprio così si chiama l'apertura, con le rullate incessanti di Washam a far già capire in che ambiente siamo. Monobrow si esalta con i singulti chitarristici, i break grattugiati e una irresistibile fase funky. Il carro armato lanciato ai 100 km/h di Up beat, le fasi meditative di Kim Gordon's Panties, ancora funk abrasivo e sfigurato (nel senso in cui lo concepirono i Gang Of Four, ma 1000 volte più abbruttito) in Hated Chinee, tutto sfocia nel capolavoro del disco, Just got paid, eccellente summa del suono Rapeman tutto.
Due piccole postille alle due pubblicazioni maggiori, un 7" per la Sub Pop, con la tambureggiante Song number one, ma soprattutto la pereubuiana Inki's butt crack.
Live and Miscellaneous invece contiene 3 pezzi live trovati in giro: la dolente Dutch Courage, una esaltante rendition di Just got paid e addirittura una Wheelchair epidemic che diventerà, qualche anno dopo, cavallo di battaglia dei Jesus Lizard.
Causa dissensi, il power-trio rompe le righe ed il seguito sarà ancora storia, fra Shellac, Jesus Lizard e Washam che di fatto farà il free-lance drummer per nomi prestigiosi.
Washam fece con Albini più o meno quello che Chamberlain fece con Thompson sullo storico Soldier Talk dei Red Crayola. Se il leader indiscusso era l'occhialuto, il poderoso drummer cavalcava l'onda e la faceva sua, mentre Sims incollava il tutto in maniera magistrale. Il primo doloroso parto fu l'EP Budd: la partenza omonima è in sordina, fino a quando le urla di Albini diventano un tutt'uno con il muro in crescendo. La sfuriata sfrontata di Superpussy, è soltanto la premessa al fondamentale, unico prodotto pieno di Two nuns and a pack mule. Bistecca e cipolle nere come antipasto, prego; proprio così si chiama l'apertura, con le rullate incessanti di Washam a far già capire in che ambiente siamo. Monobrow si esalta con i singulti chitarristici, i break grattugiati e una irresistibile fase funky. Il carro armato lanciato ai 100 km/h di Up beat, le fasi meditative di Kim Gordon's Panties, ancora funk abrasivo e sfigurato (nel senso in cui lo concepirono i Gang Of Four, ma 1000 volte più abbruttito) in Hated Chinee, tutto sfocia nel capolavoro del disco, Just got paid, eccellente summa del suono Rapeman tutto.
Due piccole postille alle due pubblicazioni maggiori, un 7" per la Sub Pop, con la tambureggiante Song number one, ma soprattutto la pereubuiana Inki's butt crack.
Live and Miscellaneous invece contiene 3 pezzi live trovati in giro: la dolente Dutch Courage, una esaltante rendition di Just got paid e addirittura una Wheelchair epidemic che diventerà, qualche anno dopo, cavallo di battaglia dei Jesus Lizard.
Causa dissensi, il power-trio rompe le righe ed il seguito sarà ancora storia, fra Shellac, Jesus Lizard e Washam che di fatto farà il free-lance drummer per nomi prestigiosi.
(originalmente pubblicato il 14/01/09)
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