Fra le cose più peculiari dell'intero catalogo Dischord, gli STT sono stati uno di quei gruppi che cercavano commistioni inaudite fra generi lontani come la terra e Saturno, ovvero hardcore e progressive. Ma differentemente da altre realtà partite con lo stesso concetto come Holy Rollers o Engine Kid, gli STT rendevano la loro formula molto più accessibile e melodica, al punto di guadagnarsi un ingaggio major. Merito senz'altro del particolarissimo cantato di Wedren, sorta di incrocio fra Wyatt e Picciotto (?), ma le musiche non erano da meno: le chitarre erano graffianti e compatte, la ritmica arzigogolata ma non astrusa, il tutto racchiuso in un comodo formato canzone.
Un po' di varietà in più non sarebbe senz'altro guastata, in un disco dalle tante idee confezionate in maniera comunque impeccabile. L'originalità non si discuteva di certo.
Un po' di varietà in più non sarebbe senz'altro guastata, in un disco dalle tante idee confezionate in maniera comunque impeccabile. L'originalità non si discuteva di certo.
(originalmente pubblicato il 02/02/09)
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