
Siamo nel periodo di massima creatività, e mi si permetta di dire che Canterbury non c'entra niente qui, i ragazzi sarebbero potuti venire anche dalla Luna per fare tutto questo.
La predominanza va per gli strumentali del periodo; Ester's Nose Job, la mega suite Mouse trap-Noisette-Backwards (anche se la versione migliore è altrove), Slightly all the time, Facelift, ed altre; esplorazioni dell'ignoto, astrazioni metafisiche, elaborazioni che sono sempre diverse in base all'interpretazione. Menzione speciale per Virtually, in una rendition devastante nella sua potenza.
Ma forse non a caso il compilatore ha voluto mettere le mosche bianche all'inizio e alla fine, ovvero le wyattiane che tanto srazzavano dal resto. Come la versione subacqueo-lisergica di Dedicated to you..., con piano rigorosamente patafisico e vocals spettrali. O come quella che secondo me è una delle migliori versioni di Moon in June, che seppur ridotta nel minutaggio (soltanto 13 minuti) è superba rendition del power-trio. Le lyrics reinventate per l'occasione, poi, sono qualcosa di fantasticamente divertente, compresa una innocente frecciata a Ratledge, che mi immagino permaloso e offesosi al riascolto.....
I brividi comunque sono sempre quelli, per noi che amiamo la luna in giugno.
Nessun commento:
Posta un commento