Forse il disco più scuro dei TWR, questo sacco pieno d'argento che Kyser & co. si trascinarono sulle spalle sudate. Della loro carriera ho già disquisito brevemente qui, in cui non ci sono state cadute di tono in nessun modo per questa incredibile band che ha saputo stillare la propria americanità con un songwriting che aveva del classico ma anche delle allucinazioni assortite che la elevano a status di reale culto. Esemplare in questo senso la rilettura dei Can di You doo right, in cui Kunkel e Kyser hanno modo di librare le loro elucubrazioni chitarristiche in voli pindarici.
Secondo me non avevano nulla a che vedere col Paisley underground, movimento più che altro estetizzante, nè con il glamour campestre dei Giant Sand.
Il forte stava nelle arrendevoli ballad ad alto voltaggio elettrico, sottolineate dal rauco croonering di Kyser: The napkin song, Hidden Lands, Triangle song, On the floe, sono piccoli capolavori di umile periferia americana, alternati sapientemente con qualche numero strettamente country come la title-track o Whirling dervish.
Quando invece decidono di dare fuoco all'argento, scoppiano le scintille: Americana è un improbabile incrocio fra Neil Young e Neu!, Diesel Man è una discesa negli inferi, nella notte gelata del deserto.
Nel loro genere, unici.
(originalmente pubblicato il 27/01/09)
Secondo me non avevano nulla a che vedere col Paisley underground, movimento più che altro estetizzante, nè con il glamour campestre dei Giant Sand.
Il forte stava nelle arrendevoli ballad ad alto voltaggio elettrico, sottolineate dal rauco croonering di Kyser: The napkin song, Hidden Lands, Triangle song, On the floe, sono piccoli capolavori di umile periferia americana, alternati sapientemente con qualche numero strettamente country come la title-track o Whirling dervish.
Quando invece decidono di dare fuoco all'argento, scoppiano le scintille: Americana è un improbabile incrocio fra Neil Young e Neu!, Diesel Man è una discesa negli inferi, nella notte gelata del deserto.
Nel loro genere, unici.
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