martedì 11 maggio 2010

Trans Am - Sex Change (2007)

Sono ormai 13 anni che i TA propongono bene o male la solita formula di rock ed elettronica spiccia in varie salse, eppure riesco sempre ad entusiasmarmi per loro. Sarà anche che questo ultimo parto Sex change mi ha gasato soprattutto per un certo ritorno alle radici hard-rock che con i dischi precedenti erano state leggermente seppellite. In questo senso i 9 minuti di Conspiracy of the gods sono un incredibile tour de force di lava metallica alternata a spiragli sonic-kraut-prog da brividi, con il solito Thomson, fenomenale tornado delle pelli, a far sussultare le fondamenta con i suoi attacchi dinamitardi. La chitarra abrasiva di Manley si fa strada nel metal terroristico di Shining path, o nell'industrial di Tesco v. Sainsbury, per il resto sono sempre i soliti TA, divertente incrocio fra Kraftwerk e hard-rock tellurico. Ci sono parodie dei Chrome (Obscene strategies), riprese solari di Neu! (First words), dance anni '80 trasfigurate (North east rising sun), funk sintetici alla Devo con esilaranti vocoderizzazioni (Climbing up the ladder).
Il lato più squisitamente melodico ed arieggiato però finisce per risaltare nelle atmosferiche 4738 Regrets e Reprieve, in cui la tendenza più ironica e iconoclasta viene messo da parte per le tessiture più riuscite. Menzione speciale per la perla finale di Triangular pyramid, abile incrocio fra passo pesante ed epiche linee di chitarra, quasi un volo spaziale.
I Trans Am in splendida forma, mentre le mode passano come acqua sotto i ponti; restano sempre loro, per la gioia dei fans.

(originalmente pubblicato il 26/01/09)

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