Esiste un guinness per la lunghezza pausa fra un disco e l'altro? Non so dire, ma la Bunyan forse lo ha stabilito fra il primo e il qui menzionato secondo, roba da far sembrare Scott Walker un indefesso lavoratore: 35 anni! A parte ciò, si tratta del curioso caso in cui una giovane folk-singer londinese colpita sulla via di Dylan, Fairport Convention e Donovan, riesce ad incidere un disco ma ben presto, delusa dal music business, si ritira a vita privata. A 60 anni suonati, con i figli già grandi (e si suppone in grado di badare a loro stessi), spinta dal sostegno di Banhart e Piano Magic, riesce a dare un bellissimo seguito a quel debutto e lo stile non è cambiato: folk pastorale, tenue e sussurrato da una voce che non forza e sembra non sentire il peso degli anni. Una collection che sembra realmente riportare al 1971, tanto è vintage nei suoni e nell'ispirazione; giustamente la Bunyan non ha rigettato il proprio dna e riprende il discorso proprio da dove l'aveva interrotto. Splendidi pezzi come Turning back, Against the sky, If I were, Same but different, in cui arrangiamenti ricchi di suggestione guidano composizioni sospese fra struggimenti e dolce malinconia. E si capisce che il suo mondo non è proprio cambiato: i ritmi sono quelli "umani", tutto è come ai tempi d'oro e piace proprio perchè a volte è bello abbandonarsi all'ascolto di qualcosa genuinamente antico.
Lunga vita!
(originalmente pubblicato il 23/09/08)
Lunga vita!
Nessun commento:
Posta un commento