(by Allelimo)
(originalmente pubblicato il 12/11/08)
Certo, "Los Angeles" è un esordio fulminante, "Wild Gift" cattura lo spirito più punk del gruppo, ma "Under the Big Black Sun" è il loro disco da isola deserta.
Non c'è più Ray Manzarek a produrre e a suonare il suo mitico "organetto" - per inciso: quando gli X pubblicano "Los Angeles" Jim Morrison è morto da neanche 10 anni, e risentire su un disco "quell" organo è un colpo al cuore per molti - ma in compenso oltre al punk di "The Hungry Wolf" c'è il rock di "Under The Big Black Sun" (smoke in one hand looking for a light / martini in the other hand / pointing at midnight), e c'è il blues di "Come Back to Me", e il country di "Dancing with Tears in My Eyes". E su tutto il disco aleggia un'aria di vacanze che stanno per finire: la morte di Mary, sorella di Exene, in un incidente d'auto, influisce in modo deciso sull'atmosfera del disco, dandogli lo spessore di un disco di "formazione", che segna il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Poi purtroppo non sempre passare all'età adulta fa bene: forse mal consigliati dopo il piccolo successo "indipendente" di "Under the Big black Sun", con il disco seguente, "More Fun in the New World" suonano banalmente rock, e da lì in poi, tra dischi solisti e reunion varie, ho preferito perderli di vista - prefeisco immaginare che la "X" infiammata nella notte di Los Angeles non abbia mai smesso di bruciare...
Non c'è più Ray Manzarek a produrre e a suonare il suo mitico "organetto" - per inciso: quando gli X pubblicano "Los Angeles" Jim Morrison è morto da neanche 10 anni, e risentire su un disco "quell" organo è un colpo al cuore per molti - ma in compenso oltre al punk di "The Hungry Wolf" c'è il rock di "Under The Big Black Sun" (smoke in one hand looking for a light / martini in the other hand / pointing at midnight), e c'è il blues di "Come Back to Me", e il country di "Dancing with Tears in My Eyes". E su tutto il disco aleggia un'aria di vacanze che stanno per finire: la morte di Mary, sorella di Exene, in un incidente d'auto, influisce in modo deciso sull'atmosfera del disco, dandogli lo spessore di un disco di "formazione", che segna il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Poi purtroppo non sempre passare all'età adulta fa bene: forse mal consigliati dopo il piccolo successo "indipendente" di "Under the Big black Sun", con il disco seguente, "More Fun in the New World" suonano banalmente rock, e da lì in poi, tra dischi solisti e reunion varie, ho preferito perderli di vista - prefeisco immaginare che la "X" infiammata nella notte di Los Angeles non abbia mai smesso di bruciare...
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